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DANTE GIACOSA


Dante Giacosa (Roma, 3 gennaio 1905 – Torino, 31 marzo 1996) è stato un ingegnere e designer italiano, considerato uno dei maestri della scuola motoristica italiana e soprattutto il padre della Fiat 500.

Di famiglia d'origine astigiana, nacque a Roma, dove il padre Costantino, maresciallo del Carabinieri, prestava servizio in quel periodo. Attese agli studi classici, che lasciarono un'impronta indelebile nel suo stile culturale e progettistico; conoscere la lingua latina e la greca gli diede «un senso di misura ed equilibrio senza il quale non avrei potuto svolgere il mio lavoro».

Nel 1927, a soli 22 anni, si laureò in ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino e subito rispose ad una inserzione diffusa dalla SPA per l'assunzione di un disegnatore tecnico. Inizialmente scartato al colloquio, venne assunto qualche settimana più tardi dietro segnalazione di Vittorio Valletta, conoscente della famiglia. Dopo aver trascorso mesi a ripassare lucidi, senza avere alcun incarico concettuale, nel 1928 Giacosa decise di eseguire autonomamente alcuni progetti di piccole modifiche e migliorie, sottoponendoli alla direzione tecnica della SPA ed ottenendone considerazione e compiti di maggiore responsabilità.

Nel 1929 l'ufficio progettazione della SPA, da tempo acquisita dalla FIAT, venne trasferito al Lingotto e Giacosa fu assegnato al reparto Pavesi, nel gruppo che seguiva l'evoluzione del modello "P4". L'anno successivo fu aggregato al reparto motori automobili della FIAT.

Presso le varie ramificazione dell'azienda automobilistica torinese svolgerà tutta la sua lunga e feconda carriera ascendendo dal primo incarico di disegnatore progettista, per il quale fu assunto con lo stipendio di 600 lire mensili, sino ai massimi livelli dirigenziali. Già nel 1933 venne promosso capo dell'ufficio tecnico vetture, nel 1955 capo della direzione superiore tecnica degli autoveicoli, nel 1966 direttore di divisione e membro del consiglio direttivo dell'azienda.

Il primo periodo della sua carriera, dal 1928 al 1946, fu per lui una sorta di apprendistato sebbene ricoprisse già incarichi di prestigio; in questi diciotto anni completò la sua formazione di progettista e acquisì vasta esperienza. Il secondo periodo, dal 1946 al 1970, anno nel quale si dimise con discrezione e profondo senso dell'equilibrio per raggiunti limiti di età, lo vide responsabile della progettazione in numerosi settori dell'azienda; durante questi ventiquattro anni fu attivo in ogni branca della progettazione motoristica, dal settore autovetture a quello aeronautico a quello marino a quello dei grandi motori per impieghi industriali ed energetici a quello dei veicoli militari e speciali. A volte si occupò non solo dell'aspetto motoristico ma anche del disegno generale delle vetture, come nel caso della Nuova 500 del 1957 che è rimasto forse il più famoso della sua carriera e per cui nel 1959 gli fu conferito il Premio Compasso d'oro. Anche il Centro Stile Fiat fu sempre sotto la sua guida.

Il 29 gennaio 1970 la FIAT annunciò la sua nomina a consulente della presidenza e della direzione generale e a rappresentante della società presso enti nazionali ed internazionali. Poco dopo si dimise per raggiunti limite di età e si dedicò a consulenze e alla scrittura di vari libri di memorie. Il gesto appartiene in tutto al suo stile sobrio e discreto. La FIAT in quell'occasione lo ricordò con queste parole: "Validissimo contributo, alta competenza, geniale capacità".

Il 31 marzo 1996 morì a Torino, a 91 anni di età.